Frigidaire – Gianfranco Vanni’s alias Collirio

Di Manuela Menci


Da qualche mese la GonZo Editore ha pubblicato Gianfranco Vanni’s Alias Collirio”, una raccolta delle storie a fumetti, appunto di Gianfranco Vanni, pubblicate sulla rivista Frigidaire negli anni ’80 e ’90; una rivista che fondeva fumetto, arte, satira, letteratura, politica e filosofia e della quale facevano parte numerosi nomi di illustratori da Andrea Pazienza a Tanino Liberatore, da Marc Caro a José Munoz a Igort.

 

Il valido ideatore di Frigidaire, Vincenzo Sparagna, nella sua prefazione al libro vi fornirà tutte quelle indiscrezioni relative a questa innovativa rivista e allo stesso Collirio.

I fumetti di “Collirio” hanno la loro entità di avanguardismo del Novecento, ambientati in un mondo buio, oscuro, ma che ogni tanto si illumina di luci straordinarie. Esteticamente i fumetti non mi fanno impazzire, ma dovete capire che sono cresciuta con Topolino e quei disegnatori ben si adattavano ad un “popolo” di bambini, questi invece si addicono agli adulti.

Con ironia dissacrante ci portano dentro i fatti del mondo, abbinando, scherzosamente, riferimenti cinematografici alla vita reale o a quella ipotizzata nel fumetto.

In una società violenta in cui il bene proprio viene prima di ogni altra cosa, Collirio, si districa nei meandri attingendo, a volte, ai personaggi di altri fumetti, trasformandoli e con loro la storia, creandone una tutta sua, perversa, satirica, violenta che il più delle volte finisce a ‘tarallucci e vino’.

Erano i fumetti alternativi, in un’epoca di rivoluzione sia letteraria, filosofica e politica, accattivanti, forse anche un po’ osceni, tuttavia ricalcavano l’avanguardia, il senso di liberazione da vincoli di perbenismo che tutti avrebbero desiderato, ma in pochi riuscivano.

Collirio e, tutti gli altri fumettisti di Frigidaire, hanno dato vita ad una innovazione nel fumetto, portando una cultura extra generazionale alla portata di tutti, mostrando la capacità di essere fuori dalle righe, antesignani di una società, diventata oggi, più violenta e più oscura che mai.

Collirio non si è mai messo in mostra, non ha mai fatto la “primadonna”, ma ha saputo essere all’altezza di una innovazione alternativa che verrà ricordata e riproposta in modo semplice e scanzonato.

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